La potenza è uno degli argomenti più discussi e ricercati nel tennis moderno. Tutti si chiedono come tirare più forte a tennis, qual è il segreto per avere un servizio potente o se esistono esercizi specifici per aumentare la velocità del dritto e del rovescio. In un’epoca in cui i colpi di campioni come Jannik Sinner, Carlos Alcaraz o Novak Djokovic vengono analizzati al millimetro, la curiosità cresce: chi è il tennista che tira più forte? Qual è la velocità media del dritto o del rovescio nel circuito ATP? E davvero Sabalenka serve più forte di molti colleghi uomini?
In questo articolo risponderemo a queste domande partendo da dati concreti — velocità medie dei colpi, differenze tra superfici di gioco, peso reale di una pallina a 200 km/h — e arrivando a consigli pratici su come aumentare la potenza nel tennis, sia attraverso la tecnica e la preparazione fisica, sia con le giuste scelte di attrezzatura e nuove tecnologie.
Che tu sia un giocatore amatoriale alla ricerca di più spinta nei tuoi colpi, o un appassionato curioso di capire come i professionisti generano tutta questa velocità, troverai qui una guida completa e strutturata. Alla fine, parleremo anche di una soluzione innovativa che sfrutta design e materiali avanzati per migliorare la potenza e il comfort in campo.
1. Cosa “vuol dire” potenza nel tennis: fisica, energia e dinamica
Quando parliamo di potenza nel tennis, non intendiamo semplicemente “colpire più forte”, ma massimizzare l’energia utile del colpo, minimizzando le perdite (attriti, vibrazioni, inefficienze). In fisica, la potenza è definita come lavoro nel tempo, ma nel tennis è più utile pensare al trasferimento di energia dalla racchetta alla palla, con la catena meccanica (gambe, core, braccio) che agisce come trasmettitore.
1.1 Il trasferimento di energia: impatto e restituzione
Non tutta l’energia arriva: parte viene dissipata (deformazioni elastiche, vibrazioni, calore) → questo è il margine tecnico che un’attrezzatura ben progettata può ottimizzare.
In esperimenti controllati si studia quanto del “rimbalzo” della palla (bounce speed) sia proporzionale alla velocità della racchetta + alla velocità iniziale della palla prima dell’impatto (quando c’è effetto ritorno).

Forza, massa, accelerazione: la catena cinetica
Nella formula F = m × a, la forza generata dipende da quanto riesci ad accelerare le parti mobili (racchetta, braccio, etc.).
Lavorando con la catena cinetica, il giocatore “pre-carica” le gambe e il core per trasferire energia in sequenza al colpo.
L’accelerazione della racchetta è cruciale: più riesci a farla muovere velocemente in quel breve istante, maggiore energia puoi trasferire.
Vibrazioni e perdite: il “post-colpo”
Dopo l’impatto, la racchetta continua a vibrare: queste oscillazioni non contribuiscono alla velocità della palla, ma rappresentano energia dispersa e “rumore meccanico”.
Un buon sistema (materiali, design, antivibrazione) può ridurre queste perdite senza interferire con l’energia iniziale del colpo: in altre parole, smorza ciò che resta, non ciò che serve al colpo.
È proprio su queste vibrazioni “residue” che la vostra proposta può fare la differenza: filtrare e moderare le frequenze nocive, preservando la spinta.
Dinamica del telaio e ruolo della rigidità
Il telaio della racchetta ha una certa flessibilità elastica: quando la palla lo deforma leggermente, esso “spinge indietro” verso la palla, contribuendo alla restituzione dell’energia.
Se il telaio è troppo rigido o troppo morbido, il bilancio tra deformazione e restituzione può essere subottimale.
In alcune ricerche (ad es. tesi universitarie) si analizza come vari parametri (momento d’inerzia, momenti principali) influiscano sulla dinamica degli impatti nel contesto tennis
Tecnica: come si traduce la fisica della potenza nel tennis giocato
Se nella sezione precedente abbiamo visto la “fisica del tennis” e come l’energia si trasferisce dalla racchetta alla palla, la domanda successiva è inevitabile: come si traduce tutto ciò nel tennis giocato?
La risposta sta nella tecnica. Non basta avere forza muscolare o una racchetta performante: la potenza nel tennis nasce dalla capacità di utilizzare al meglio la catena cinetica, ossia il trasferimento progressivo di energia da gambe, core e tronco fino al braccio, all’avambraccio e infine al polso. È un meccanismo di sequenze coordinate, non un singolo gesto isolato.
Il ruolo delle gambe e del core
Il core (addominali e muscoli lombari) funziona come “ponte energetico”: trasferisce l’energia della spinta verso la parte superiore del corpo.
Non a caso, nei colpi dei professionisti si nota sempre una forte rotazione del busto e un utilizzo coordinato della catena inferiore.

Il timing e il punto d’impatto
Per aumentare la potenza del dritto nel tennis non basta colpire forte: bisogna colpire al momento giusto.
Il punto d’impatto ideale è davanti al corpo: più arretrato significa meno leva e meno velocità.
Qui entrano in gioco esercizi specifici di footwork e timing, fondamentali per chi vuole tirare più forte a tennis senza perdere controllo.
Rotazioni e topspin: il segreto dei pro
Il topspin non è solo controllo, ma anche un alleato della potenza: permette di colpire più forte mantenendo la palla dentro il campo grazie all’effetto Magnus.
È per questo che si dice che il tennis moderno è fatto di rotazioni: il topspin concede margine e fiducia al giocatore, che può spingere senza paura di uscire lungo.
Differenze tra colpi: servizio, dritto, rovescio
Ogni colpo ha un suo “modello di potenza”:
Il servizio potente nasce da gambe e spinta verso l’alto (salto, estensione, frustata del braccio).
- Il dritto potente si basa sulla rotazione del busto e sul rilascio del braccio davanti al corpo.
- Il rovescio potente richiede un timing ancora più preciso, perché la leva è più corta (specie nel rovescio a una mano).
Questo spiega perché le velocità medie di dritto, rovescio e servizio siano così diverse nel circuito ATP. (Ci torneremo nella sezione dedicata ai dati sui professionisti, con un focus su Sinner, Alcaraz e Djokovic).
3. Preparazione fisica per aumentare la potenza nel tennis
Se tecnica e timing sono fondamentali, è altrettanto vero che senza una buona base fisica è difficile generare colpi potenti. La potenza nel tennis deriva da forza, esplosività, mobilità e resistenza. Per questo è importante sapere quali muscoli rinforzare per il tennis e quali esercizi portano benefici diretti sul campo.
I muscoli chiave per la potenza
- Gambe: quadricipiti, glutei e polpacci garantiscono stabilità e spinta nei colpi da fondo e nel servizio.
- Core: addominali e lombari trasferiscono energia tra parte inferiore e superiore del corpo.
- Spalle e dorsali: fondamentali per la velocità della racchetta e per prevenire infortuni.
- Avambracci e polso: permettono di controllare la racchetta nell’ultima fase dell’impatto.
Esercizi utili per colpire più forte a tennis
Esercizi di forza
- Squat e affondi → potenziano gambe e glutei, migliorando la spinta dal basso.
- Plank e side plank → rinforzano il core, indispensabile per la rotazione del busto.
- Lat machine o trazioni alla sbarra → sviluppano i dorsali, migliorando l'accelerazione della racchetta.

Esercizi pliometrici (esplosività)
- Salti su box (box jump) → aumentano la potenza di gambe e riflessi.
- Lanci con palla medica (contro un muro o con compagno) → simulano il gesto esplosivo del colpo.
- Burpees e sprint brevi → allenano rapidità e reattività, essenziali per spingere forte in partita.
👉 “Che cos’è la pliometria?” → La pliometria è un metodo di allenamento basato su movimenti esplosivi e rapidi, che alternano una fase di carico (allungamento muscolare) a una fase di spinta immediata (contrazione). È usata da atleti di molti sport per migliorare la potenza e la velocità dei gesti.
Esercizi di mobilità
- Stretching dinamico delle anche e delle spalle → aumenta l’ampiezza dei movimenti.
- Rotazioni con bastone o elastico → aiutano la fluidità della catena cinetica.
👉 “Quali esercizi servono per aumentare la potenza nel tennis?” → Squat, plank, lanci con palla medica e salti pliometrici sono tra i più efficaci per migliorare la potenza dei colpi a tennis.
Allenamento funzionale per il tennis
Non si tratta solo di allenare singoli muscoli, ma di riprodurre movimenti che imitano i gesti del tennis: rotazioni, salti, frenate improvvise. Un allenamento funzionale migliora non solo la forza, ma anche la capacità di trasformarla in colpi esplosivi sul campo.
In realtà anche la componente mentale conta quanto quella fisica: la fiducia di ‘lasciare andare il braccio’ nasce anche dalla capacità di rompere schemi e strategie. Ne abbiamo parlato in Rompere il ritmo: strategie non convenzionali e psicologia nel tennis.
Video e risorse consigliate
In AMbelievable™ siamo convinti che per migliorare davvero servano due elementi: il sacrificio dell’atleta e l’ascolto dei consigli di un buon coach.
Per questo ti invitiamo a dare un’occhiata a questo video di uno dei coach tennistici più influenti degli ultimi 20 anni, Patrick Mouratoglou:
🎥 4 secrets to develop your power | TENNIS MASTERCLASS
YouTube può essere una risorsa utile per imparare in tanti campi, anche nel tennis. Tuttavia, seguire solo i consigli online non basta per fare il salto di qualità: il nostro suggerimento è di affidarti sempre a un coach che possa seguirti da vicino durante gli allenamenti.
4. Le superfici di gioco e la potenza nel tennis
La velocità dei colpi nel tennis non dipende solo dal giocatore o dall’attrezzatura, ma anche dal tipo di superficie. In molti si chiedono: “Qual è la superficie più veloce per giocare a tennis?” oppure “Qual è la superficie più lenta?”. È una domanda fondamentale, perché il terreno influisce direttamente sulla potenza percepita e sull’efficacia dei colpi.
Erba: la superficie più veloce
L’erba è da sempre considerata la superficie più rapida.
La palla tende a scivolare, rimbalzare basso e mantenere molta della velocità iniziale.
Perfetta per servizi potenti e colpi rapidi: non a caso Wimbledon è il tempio dei grandi battitori.
Cemento: la superficie “standard” (ma oggi più lenta)
Negli anni il cemento è stato reso più lento a livello ATP e WTA, per allungare gli scambi e ridurre i punti “mordi e fuggi”.
Oggi i campi in cemento offrono un compromesso: abbastanza veloci per valorizzare il servizio, ma con rimbalzi più alti che permettono scambi prolungati.
Questo significa che tirare forte sul cemento moderno richiede più sforzo rispetto al passato.
Terra battuta: la superficie più lenta
La terra è sinonimo di scambi lunghi e faticosi.
La palla rimbalza alta, perde velocità e concede più tempo all’avversario.
Serve più potenza e più rotazioni (topspin) per chiudere il punto.
Non a caso giocatori come Nadal hanno costruito il loro dominio sulla capacità di spingere forte e con tanto spin su terra.
👉 Se vuoi approfondire come l’attrito delle diverse superfici influenzi il rimbalzo e la velocità della palla, puoi leggere il Ruolo dell'Attrito sulle Superfici di Gioco: Come i Diversi Campi Influenzano il Gioco.
📌 In sintesi
- Qual è la superficie più veloce nel tennis? → L’erba è la superficie più veloce: la palla scivola e rimbalza basso, mantenendo gran parte della velocità.
- Qual è la superficie più lenta nel tennis? → La terra battuta è la più lenta: la palla rimbalza alta e perde velocità, allungando lo scambio.
- E il cemento? → Oggi è una superficie intermedia, resa più lenta nei tornei ATP rispetto al passato.
5. Quanto tirano forte i professionisti?
Quando si parla di potenza nel tennis, la curiosità dei fan si sposta subito sui professionisti: chi è il tennista che tira più forte? Qual è la velocità media del dritto e del rovescio nel circuito ATP?
La verità è che i numeri impressionano: parliamo di colpi che superano spesso i 130 km/h di dritto e i 200 km/h al servizio. Ma vediamo più da vicino i dati dei giocatori e giocatrici più noti, con un occhio particolare ai nomi che interessano maggiormente il pubblico italiano.
Il servizio: la fonte di potenza più immediata
- Media ATP: tra 190 e 210 km/h per i top server.
- Jannik Sinner: servizio piatto che tocca regolarmente i 210–215 km/h.
- Carlos Alcaraz: meno “bombardiere” rispetto a Sinner, ma comunque stabile sui 200 km/h.
- Novak Djokovic: meno esplosivo, ma estremamente preciso (velocità media ~195 km/h).
- Aryna Sabalenka (WTA): servizio che può superare i 200 km/h, più veloce di molti colleghi uomini.

Un dato che ha incuriosito e fatto discutere gli appassionati — tanto che sui social è emersa persino l’idea di una sfida con Nick Kyrgios, un “remake contemporaneo” della celebre Battle of the Sexes, quando nel 1973 Billie Jean King batté Bobby Riggs.
👉 “Qual è la velocità del servizio di Sabalenka?” → Aryna Sabalenka può superare i 200 km/h al servizio, più di diversi giocatori del circuito maschile.
Il dritto: il colpo simbolo odierno della potenza
- Velocità media ATP: 120–130 km/h.
- Jannik Sinner: il suo dritto è uno dei più veloci del circuito, con punte fino a 135–140 km/h.
- Carlos Alcaraz: leggermente meno lineare ma molto esplosivo, con velocità simili a Sinner.
- Novak Djokovic: meno picchi estremi, ma un dritto costante intorno ai 125–130 km/h.
👉 “Qual è la velocità media del dritto nel tennis?” → La velocità media del dritto nel circuito ATP è di circa 120–130 km/h, con punte oltre i 135 km/h per giocatori come Jannik Sinner.
Il rovescio: precisione e timing
- Velocità media ATP: 105–115 km/h.
- Jannik Sinner: rovescio a due mani estremamente penetrante, fino a 120 km/h (tra i più rapidi del tour).
- Carlos Alcaraz: molto solido ma meno esplosivo, media ~110 km/h.
- Novak Djokovic: il rovescio più consistente del circuito, stabile sui 110–115 km/h.
👉 “Qual è la velocità del rovescio di Sinner?” → Il rovescio di Jannik Sinner può superare i 115–120 km/h, tra i più veloci del circuito ATP.
👉 Quanto è veloce il rovescio di Carlos Alcaraz? → Alcaraz ha una media di circa 110 km/h, leggermente inferiore ai picchi di Sinner.
👉 Chi ha il rovescio più veloce nell'ATP Tour? → Sinner è tra i migliori, con velocità di rovescio che raggiungono i 120 km/h.
📌 In sintesi
- Chi è il tennista che tira più forte?
- Al servizio: recordman storici come Karlovic o Isner hanno superato i 230 km/h, ma oggi Sinner è tra i più rapidi con oltre 215 km/h.
- Sul dritto: Sinner e Alcaraz toccano i 135–140 km/h.
- Sul rovescio: Sinner è tra i più veloci, con picchi a 120 km/h.
- Nel circuito femminile: Sabalenka è nota per il servizio oltre i 200 km/h.
6. Attrezzatura e potenza: racchette, corde e accessori
Per rispondere a una delle domande più comuni — “Come aumentare la potenza della racchetta da tennis?” — è necessario considerare diversi fattori: non basta scegliere un modello di racchetta qualsiasi, ma bisogna analizzare specifiche tecniche, corde e accessori che influenzano direttamente la velocità della palla e la sensazione di gioco.
Racchetta: peso, bilanciamento e rigidità
- Head size: un piatto corde più ampio (100–110 in²) offre un maggiore “trampolino” e quindi più spinta.
- Peso: racchette più leggere (260–290 g) permettono maggiore velocità di braccio, mentre quelle più pesanti (300–330 g) garantiscono più stabilità all’impatto.
- Bilanciamento: una racchetta bilanciata verso la testa aiuta a generare più potenza, ma può affaticare il braccio; bilanciata al manico offre più maneggevolezza ma meno spinta.
- Rigidità: un telaio più rigido restituisce più energia alla palla, ma può essere meno confortevole per le articolazioni.
👉 “Quale racchetta aumenta la potenza nel tennis?” → Una racchetta con piatto corde ampio, rigidità medio-alta e bilanciamento verso la testa aumenta la potenza, mentre un modello più leggero facilita la velocità di swing.
Corde: tensione e materiali
Siamo arrivati ad un argomento interessante: “come aumentare la potenza con le corde della racchetta?”
Tensione:
- corde più tese (25–27 kg) offrono controllo ma meno spinta;
- tensioni più basse (20–23 kg) restituiscono più potenza grazie a un effetto trampolino maggiore.
Materiali:
- Multifilamento → più elasticità e comfort, ideali per aumentare la potenza.

- Monofilamento (poliestere) → più controllo e durata, ma minore restituzione di energia.
Accessori: dal grip agli antivibrazione
Oltre a racchetta e corde, anche gli accessori fanno la differenza.
- Grip e overgrip: migliorano la presa, evitando dispersioni di energia dovute a impugnature scivolose.
- Antivibrazione: qui si apre un tema spesso discusso. In generale, un dampener non “toglie potenza”: lavora sulle vibrazioni che si generano dopo l’impatto, migliorando il comfort e la stabilità.
La nostra innovazione
Molti antivibrazione classici provano a “bloccare” le vibrazioni indistintamente, rischiando di alterare anche le sensazioni utili del colpo. I nostri prodotti, invece, sono progettati con design brevettati e stampa 3D per filtrare selettivamente le frequenze, incluse quelle del telaio, che spesso vengono trascurate.
Il risultato è un impatto più pulito, maggiore protezione per il braccio e, soprattutto, la possibilità di spingere con più fiducia e quindi con più potenza reale.
👉 Una domanda frequente è: “L’antivibrazione riduce la potenza nel tennis?” → No. Anzi, gli antivibrazione AMbelievable™ non sono non tolgono energia alla palla, ma migliorando stabilità e fiducia nel colpo possono aiutarti a incanalare al meglio tutta la tua potenza.
7. Accessori innovativi per il tennis: come aumentare la potenza della racchetta con gli AMbelievable™ Auxetic Pads
Negli ultimi anni l’innovazione nei materiali ha rivoluzionato il tennis: vi abbiamo sempre parlato dei metamateriali, e oggi vi presentiamo un risultato concreto che questa tecnologia rende possibile: l’uso di strutture auxetiche nei dispositivi sportivi.
Una struttura auxetica è un materiale con coefficiente di Poisson negativo, che risponde alla pressione espandendosi lateralmente anziché comprimersi, grazie alla sua geometria interna. Questo comportamento consente al materiale di assorbire energia in modo più efficiente e di modulare le vibrazioni residue.
Il valore aggiunto dei nostri Auxetic Pads
Grazie a questa tecnologia, gli AMbelievable™ Auxetic Pads instaurano un’azione sofisticata e mirata:
- Al momento dell’impatto, la loro struttura si densifica, supportando meglio le corde e restituendo energia al colpo.

- Nelle fasi successive, filtrano le frequenze fastidiose, smorzando le vibrazioni che non servono al colpo ma affaticano il braccio.
Il risultato? Colpi più esplosivi, stabilità al tatto e protezione per l’armonia del braccio di gioco.
Se dunque vuoi aumentare la potenza dei tuoi colpi senza perdere controllo, prova gli Auxetic Pads, accessori innovativi per il tennis progettati per migliorare spinta, stabilità e comfort in campo.
8. Esercizi pratici per aumentare la potenza nel tennis
Nella sezione 3 abbiamo visto quali muscoli rinforzare e quali principi fisici allenare per generare più potenza.
Ora, invece, entriamo in un livello diverso: vediamo esercizi pratici e drills da campo e da palestra che puoi integrare subito nei tuoi allenamenti per rendere i tuoi colpi più esplosivi.
Se la teoria e la tecnologia spiegano perché alcuni giocatori riescano a tirare così forte, la pratica quotidiana risponde alla domanda più comune: “come si può tirare più forte a tennis?”.

Non basta conoscere la tecnica: servono esercizi tennistici mirati per allenare potenza, coordinazione e fiducia nei movimenti.
Drills sul campo
- Shadow swings con rotazione del busto
Allenati senza palla, concentrandoti sul movimento della catena cinetica: gambe → core → braccio. Più fluida è la sequenza, maggiore sarà la potenza generata. - Esercizio del servizio progressivo
Parti servendo al 50% e aumenta gradualmente fino al 100%, mantenendo il controllo. Questo aiuta a trovare il timing giusto per un servizio potente senza irrigidirsi. - Rally a intensità crescente
Con un compagno, scambiate colpi aumentando la velocità a ogni serie di 10 palleggi. Migliora la capacità di spingere in condizioni di gioco reale.
Drills fuori dal campo
- Lanci con palla medica
Simulano il gesto esplosivo del colpo, sviluppando forza e rotazione. Da eseguire frontalmente e lateralmente. - Salti pliometrici (box jump o squat jump)
Aumentano l’esplosività delle gambe, fondamentale sia per il dritto che per il servizio. - Rotazioni con elastici
Riproducono il movimento del busto durante il dritto e il rovescio, rafforzando il core in modo funzionale.
👉 In breve: squat, plank, salti pliometrici e palla medica sono tra gli esercizi più efficaci per aumentare la potenza dei colpi a tennis.
Routine consigliata
Un programma settimanale semplice per un giocatore di club potrebbe includere:
- 2 sessioni di forza (squat, plank, trazioni).
- 2 sessioni di esplosività (pliometria + palla medica).
- 1–2 sessioni sul campo di drills tecnici (servizi progressivi, rally intensivi).
Con costanza, questi esercizi migliorano non solo la potenza, ma anche la stabilità, riducendo il rischio di infortuni.
📌 Curiosità finale: quando ti alleni con questi esercizi, ricorda che la potenza non nasce solo dai muscoli, ma dalla fiducia nel gesto. Sentirsi stabili e protetti — anche grazie agli accessori giusti — è ciò che permette di lasciare andare davvero il braccio.
9. Conclusione: la formula della potenza nel tennis
Aumentare la potenza nel tennis non significa solo colpire più forte: è il risultato di un insieme di fattori che lavorano in armonia.
A questo si aggiunge l’attrezzatura: racchette, corde e accessori capaci di fare la differenza. Le tecnologie più recenti — come i metamateriali auxetici — aprono scenari nuovi, rendendo possibile potenziare i colpi senza sacrificare il controllo.
The latest technologies — such as auxetic metamaterials — open new possibilities, making it possible to boost shots without sacrificing control.

Ed è proprio in questa direzione che nascono i nostri Auxetic Pads AMbelievable™: accessori innovativi per il tennis, progettati per filtrare le vibrazioni nocive e restituire più energia utile al colpo. Il risultato è un gioco più potente, stabile e piacevole, alla portata di ogni giocatore.
🎾 Se dunque vuoi migliorare la potenza dei tuoi colpi e provare la differenza di un approccio davvero innovativo, scopri i nostri Auxetic Pads: il modo più semplice per rendere ogni scambio più esplosivo e sotto controllo.